giovedì 24 dicembre 2009
Heaven Please
Heaven please send to all mankind,
Understanding and peace of mind.
But, if it's not asking too much
Please send me someone to love.
(Percy Mayfield)
sabato 19 dicembre 2009
Light a candle
Instead of cursing in the darkness,
Light a candle for where we’re going,
There’s something ahead, worth lookin’ for,
When the light of time is on us,
We will see our moment come,
And the living sole inside will carry on,
Light a candle in the darkness,
So that others might see it,
Light a candle in the darkness, when you go
(Neil Young)
sabato 12 dicembre 2009
sabato 5 dicembre 2009
Cheap Trick > Sgt. Pepper Live
I Cheap Trick sono un quartetto dell’Illinois dedito negli anni settanta a una musica fra heavy metal bubblegum e power pop: qualche cosa di venuto dopo Suzy Quatro e venuto prima dei Ramones. Perciò godettero di poca stima dalla critica e di disattenzione dal pubblico almeno fino alla imprevedibile esplosione di culto in Giappone dove invece i quattro furono venerati come una sorta di Beatles redivivi.
Proprio per il mercato giapponese registrarono l’anfetaminico live At Budokan (Epic 1979) che, straripato anche in occidente, vendette la bellezza di tre milioni di copie e non senza una ragione perché si tratta di un ingenuo quanto potente album che suona proprio come il rock & roll dovrebbe (e che perciò vale la pena di procurarsi).
Anche se godettero ancora di qualche successo negli anni a venire non mi capitò più di sentirne parlare, tanto meno di comperare un loro disco, fino a che non ho inciampato in questi giorni in questo Sgt Pepper Live, registrato dalla band quest’anno in concerto con tanto di accompagnamento della New York Philarmonic Orchestra e di una Indian Sitar Band.
Se i giapponesi credevano i Cheap Trick la reincarnazione dei Beatles i quattro evidentemente ci hanno creduto se nell’album si presentano semplicemente con i nomi di battesimo (Rick, Bun, Robin & Tom) e se portano in concerto quel Sgt Pepper's Lonely Heart Club Band che nemmeno i Fab Four eseguirono mai dal vivo…
La (buona) abitudine di suonare in concerto interi album credo sia stata inventata negli anni novanta dai Phish che in occasione dei concerti nella notte di Halloween proposero per intero l’album bianco dei Beatles, Quadrophenia degli Who così come Loaded dei Velvet Underground, The Dark Side Of The Moon dei Pink Floyd e Remain In Light dei Talking Heads. L’idea piacque e fu ripresa da altre band indie, fra cui i Gov’t Mule con la Houses Of Holy dei Led Zeppelin e poi The Dark Side Of The Moon (e altri pezzi) dei Pink Floyd.
Gli artisti originali stessi devono aver apprezzato l’idea se i Cowboy Junkies rifecero dal vivo il proprio The Trinity Session, Lou Reed Berlin, Van Morrison Moondance e Bruce Springsteen niente di meno che i primi cinque album (per ora).
I Cheap Trick non sono veramente i Beatles e Sgt Pepper Live non è veramente Sgt Pepper’s Lonely Heart Club Band; però il disco non è neanche troppo diverso. Gli arrangiamenti sono identici all’originale (con un ottimo lavoro della NY Philarmonica per riuscire nell’operazione che all’epoca fu considerata impossibile di portare quelle canzoni in concerto) e con un sacco di quell’energia che il rock & roll sprigiona più dal vivo e che in studio.
A cosa serve? A ridar vita a vecchi capolavori che non si ascoltano più che raramente; per quanto mi riguarda io non ascoltavo così tanto i Pink Floyd dal 1975 come invece li ho ascoltati dai Mule quest’estate.
Spesso i Cheap Trick sono così precisi nel riesumare le canzoni di Sgt Pepper che paradossalmente la voglia di togliere il loro disco e mettere l’originale è forte. Ma i quattro americani di Rockford giocano un jolly: subito dopo la fine di A Day In The Life invece di chiudere i giochi attaccano il medley del secondo lato di Abbey Road all’altezza di Golden Slumber e mentre il cuore mi si riempie di miele, la mia mente mi conferma quello che ho sempre saputo: che Abbey Road è più bello di Sgt Pepper!
(Blue Bottazzi 2009)
sabato 28 novembre 2009
The River
The River ha avuto un ruolo importante nella mia vita. Mi ha accompagnato durante diversi momenti, diverse traversie, diverse compagne persino.
L'ho riascoltata l'altra sera mentre giravo a vuoto in auto nella notte. Ascoltavo Live In NYC ed a un certo punto è arrivato quel lungo lamento di sax che introduce la nuova versione della canzone. Stavo per mandare avanti, forse perché quella canzone significa troppo per me per poterla riascoltare, o magari perché avrei voluto sentire le versione introdotta dalla solita chitarra. Ma non ce l'ho fatta a cambiare, e così l'ho ascoltata una volta di più.
Non avevo mai realizzato che parlasse di un matrimonio finito. Ascoltiamo le canzoni modellandole sulla nostra esperienza, e per me il baricentro della canzone era:
Then I got Mary pregnant and man that was all she wrote
And for my nineteenth birthday I got a union card and a wedding coat
We went down to the courthouse and the judge put it all to rest
No wedding day smiles no walk down the aisle
No flowers no wedding dress
I got a job working construction for the Johnstown Company
But lately there ain't been much work on account of the economy ...
And for my nineteenth birthday I got a union card and a wedding coat
We went down to the courthouse and the judge put it all to rest
No wedding day smiles no walk down the aisle
No flowers no wedding dress
I got a job working construction for the Johnstown Company
But lately there ain't been much work on account of the economy ...
Invece l'altra sera sull'auto nella notte ho ascoltato Bruce cantare:
Now all them things that seemed so important
Well mister they vanished right into the air
Now I just act like I don't remember
Mary acts like she don't care
Well mister they vanished right into the air
Now I just act like I don't remember
Mary acts like she don't care
Quelle parole mi hanno fanno sobbalzare, come se parlassero di me.
Vi dirò di più: anche Stolen Car non parla di uno che ha rubato un'auto, ma di un matrimonio finito.
She asked if I remembered the letters I wrote
When our love was young and bold
She said last night she read those letters
And they made her feel one hundred years old
And I'm driving a stolen car
On a pitch black night
And I'm telling myself I'm gonna be alright
But I ride by night and I travel in fear
That in this darkness I will disappear
When our love was young and bold
She said last night she read those letters
And they made her feel one hundred years old
And I'm driving a stolen car
On a pitch black night
And I'm telling myself I'm gonna be alright
But I ride by night and I travel in fear
That in this darkness I will disappear
sabato 21 novembre 2009
Live In The Promised Land
"La prossima canzone è la canzone più triste che facciamo ogni sera.
In realtà non la suoniamo neanche più perché non riesco ad arrivare alla fine senza mettermi a piangere.
Volete sapere il perché?
Volete sapere il perché?
Ve lo dirò.
Non sono sempre stato questa inutile ombra di uomo che vedete di fronte a voi.
Sono stato innamorato una volta.
Avevo una ragazza.
Siamo fuggiti da sua madre a da suo padre e siamo venuti in California.
E poi lei è fuggita da me.
Così da quel giorno l'ho cercata e l'ho cercata,
e così se sei qui stanotte:
Rosie, ritorna!
Ovunque tu sia non puoi nasconderti.
Vieni fuori stanotte!"
Badlands
Streets Of Fire
Spirit In The Night
Darkness On The Edge Of Town
Factory
The Promised Land
Prove It All Night
Racing In The Street
Thunder Road
Jungleland
The Ties That Bind
Santa Claus Is Coming To Town
Fever
Fire
Candy's Room
Because The Night
Point Blank
Mone > She's The One
Backstreets
Rosalita (Come Out Tonight)
Born To Run
Devil With The Blue Dress >
Good Golly Miss Molly >
CC Rider >
Jenny Take A Ride
Tenth Avenue Freeze-Out
Raise Your Hand
Quarter To Three
Streets Of Fire
Spirit In The Night
Darkness On The Edge Of Town
Factory
The Promised Land
Prove It All Night
Racing In The Street
Thunder Road
Jungleland
The Ties That Bind
Santa Claus Is Coming To Town
Fever
Fire
Candy's Room
Because The Night
Point Blank
Mone > She's The One
Backstreets
Rosalita (Come Out Tonight)
Born To Run
Devil With The Blue Dress >
Good Golly Miss Molly >
CC Rider >
Jenny Take A Ride
Tenth Avenue Freeze-Out
Raise Your Hand
Quarter To Three
mercoledì 18 novembre 2009
My Generation
venerdì 13 novembre 2009
Haight Ashbury
La gente ha una fervida immaginazione e passando di bocca in bocca i fatti diventano leggende, fino a far diventare credibile l'incredibile. So cosa si dice di me: mi chiamano il Silver Surfer e qualcuno è convinto che io venga da un altro pianeta. Beh, quando passeggio lungo le strade di San Francisco anche a me, di tanto in tanto, viene ormai da pensare di venire da un altro pianeta. Non dal mondo di oggi, almeno. Vengo da una Terra di tanti anni fa dove ci sembrava di essere supereroi e che stessimo per cambiare il mondo. Vengo da Haight-Ashbury, San Francisco, in quegli anni in cui in business non aveva nulla a che fare non solo con la nostra musica ma nemmeno con la nostra vita. Nessuno pensava che i banchieri potessero ridurre Frisco a quella che è oggi - anche se a dire il vero già allora ad ogni Natale la TV trasmetteva It’s A Wonderful Life…
C’era eccitazione in quei giorni. All’incrocio fra Fillmore Street e la Geary c’era il Fillmore Auditorium di Bill Graham, ed era roba da tutti i giorni che suonassero Grateful Dead, Quicksilver Messenger Service, Big Brother, Jefferson Airplane…
Io non facevo parte del giro dei gruppi, non sono mai stato capace di imparare a suonare una chitarra; ma avevo grandi amici comunque e la vita era Wonderful davvero.
Ricordo i più forti in città, quei fantastici quattro… non facevano nulla in particolare ma la loro porta era sempre aperta a chi bussava, e persino a chi volesse fermarsi a mangiare, a dormire, a vivere in casa. Erano una specie di grande famiglia, una moglie (anche se qualcuno la chiamava la donna invisibile) e tre mariti: filosofia hippie.
Non ricordo quando cominciarono a chiamarmi il surfer d’argento, deve essere per qualche cosa che combinai sulle spiagge giù a Monterey o a Santa Barbara, ma non ricordo: raramente eravamo sobri, e all’epoca giravano un sacco di allucinogeni, non se ne coglieva il pericolo e pensavamo invece che ci aiutassero a vedere oltre. Outside e inside…
Uno che l’aveva presa pesante con l’acido era DareDevil, ma si può capirlo. Era cieco come una talpa e solo con l’LSD vedeva il mondo a colori. E poi c’era questo tipo, Dr. Strange, non ne era mai a corto ed il denaro non sembrava essere un problema.
C’erano anche brutti ceffi, magari sotto sotto non cattivi ma che erano entrati troppo nel ruolo. Per esempio, Hulk, un gigante in giacca di pelle con stampato Hell’s Angels sulla schiena; in giro sul suo chopper pensava dovesse mostrarsi cattivo per forza, almeno fino ad Altamont… Se uno come Hulk si imbatteva in quello svedese, quello biondo con gli occhi azzurri, Thor, erano risse. Motociclisti… Non so se Thor si facesse, non ricordo di averlo mai visto attorno alle droghe, ma certo era ben fuori di suo. Comunque quando Hulk incontrò la sua metà (She Hulk la chiamammo) dovette vendere la Harley e non ebbe mai più il permesso di comperarne una.
Parlandone mi vengono alla mente tutti gli altri. L’uomo ragno, sempre senza un cent, non c’era modo di liberartene. Qualcuno gli inventò il soprannome perché quando lo incontravi eri come una mosca che cadeva nella tela.
Wonder Woman, chi non le è riconoscente? La donna più generosa del mondo, te ne faceva vedere di meraviglie. Credo sia stata lei a fare da nave scuola alla metà di noi, e non te ne faceva un problema se eri al verde. Il problema era non innamorarsene.
E quell’altro, il piedi piatti, sempre pronto a rompere i coglioni, Dr. Destino lo chiamavamo, perché era destino trovarselo di traverso quando meno ne avevi bisogno. Chissa che fine ha fatto e se ora è solo un innocuo pensionato con il problema di tirar sera.
Tutti quanto ci siamo persi di vista. Io non mi sono sposato. Ascolto ancora la musica di quei giorni, ogni tanto vado ad un concerto, i ragazzi non sanno che io sono il surfer e io non so chi sono loro. Ma a volte, quando vado a dormire, solo nel mio letto, mi manca Wonder Woman.
martedì 10 novembre 2009
Smoke On The Water Fire In The Sky
We all came out to Montreux,
On the Lake Geneva shoreline.
To make records with a mobile,
We didn't have much time.
But Frank Zappa and the Mothers,
Were at the best place around,
But some stupid with a flare gun,
Burned the place to the ground.
Smoke on the water and fire in the sky.
Smoke on the water...
They burned down the gambling house,
It died with an awful sound.
(Uh) Funky Claude was running in and out,
Pulling kids out the ground.
When it all was over,
We had to find another place.
But Swiss time was running out,
It seemed that we would lose the race.
Smoke on the water and fire in the sky.
Smoke on the water...
We ended up at the Grand Hotel.
It was empty cold and bare.
But with the Rolling truck Stones thing just outside,
Making our music there.
With a few red lights, a few old beds,
We made a place to sweat.
No matter what we get out of this,
I know I know we'll never forget.
Smoke on the water and fire in the sky.
Smoke on the water...
venerdì 6 novembre 2009
Live Dead
Ricordo i Grateful Dead del 1969 come se fosse ieri: c'eravamo io, Hulk sulla sua Harley, DareDevil strafatto come al solito... non ricordo se ci fosse anche la Donna Invisibile...
Jerry Garcia : vocals, guitar
Pigpen : vocals, congas, organ
Phil Lesh : bass, vocals
Bob Weir : guitar, vocals
TC Tom Constanten : keyboards
Mickey Hart : percussions
Bill Kreutzmann : percussions
Dark Star
Saint Stephen
The Eleven
Turn On Your Love Light
Death Don't Have No Mercy
Feedback
And We Bid You Goodnight
Jerry Garcia : vocals, guitar
Pigpen : vocals, congas, organ
Phil Lesh : bass, vocals
Bob Weir : guitar, vocals
TC Tom Constanten : keyboards
Mickey Hart : percussions
Bill Kreutzmann : percussions
Dark Star
Saint Stephen
The Eleven
Turn On Your Love Light
Death Don't Have No Mercy
Feedback
And We Bid You Goodnight
martedì 3 novembre 2009
In-A-Gadda-Da-Vida
In a gadda da vida, baby
(In the Garden of Eden)
In a gadda da vida, honey
Don't you know that I'm lovin' you
Oh, won't you come with me
And take my hand
Oh, won't you come with me
And walk this land
Please take my hand
In a gadda da vida, honey
Don't you know that I'm lovin' you
In a gadda da vida, baby
Don't you know that I'll always be true
Oh, won't you come with me
And take my hand
Oh, won't you come with me
And walk this land
Please take my hand
In a gadda da vida, honey
Don't you know that I'm lovin' you
In a gadda da vida, baby
Don't you know that I'll always be true
Oh, won't you come with me
And take my hand
Oh, won't you come with me
And walk this land
Please take my hand
In a gadda da vida, baby
(In the Garden of Eden)
In a gadda da vida, honey
Don't you know that I'm lovin' you
Oh, won't you come with me
And take my hand
Oh, won't you come with me
And walk this land
Please take my hand
venerdì 30 ottobre 2009
London East End
sabato 24 ottobre 2009
Canterbury Fair
Emergono i primi dettagli della Canterbury Fair in programma per la prima settimana di luglio. Si tratterà di un mix fra una festa campagnola ed un ritrovo flower power in stile anni sessanta. Durante il giorno le strade della ridente cittadina del Kent saranno invase dagli artisti di strada, dai Triumph Bikers e dalle bancarelle di dischi usati e di abbigliamento vintage. Il cinema Mona Lisa ospiterà la rassegna dell'indie brit cinema, mentre l'Apollo proietterà non stop film di fantascienza degli anni cinquanta con titoli come The Day Of The Triffids. Nel pomeriggio nel Canterbury Park i turisti saranno allietati dalla musica bandistica della Sgt Pepper Lonely Heart Club Band, ma al crepuscolo prenderanno vita alternativamente due palchi posti ai due lati del parco. Il programma pare definito: per la prima sera il concerto di Hatfield and The North e Caravan, per la seconda National Health e Soft Machine. All'alba della domenica andrà invece in scena l'Hello Dawn Show dei Gong di Daevid Allen e Steve Hillage e per la serata conclusiva è previsto Tubular Bells in Concert condotto da Mike Oldfield e David Bedford.
Non è tutto per la parte musicale: per chi preferisce una birra al coperto al Banana Moon Pub andranno in scena gli spettacoli più intimi di Robert Wyatt e Kevin Ayers.
A splendid time is guaranteed for all.
Per gli aggiornamenti e le prenotazioni si può contattare il sito www.iwishitwastrue.co.uk
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